it.wikipedia.org/wiki/Squirting
Apro questo report omaggiando il grande protagonista di questa trasferta, oggetto della maggior parte delle discussioni in furgone e fuori e anche durante la gara, e soprattutto passatempo preferito della sorella del nostro Teo, che di squirting a quanto pare ne sa a pacchi, e quindi merita tutto il nostro rispetto.
La giornata per noi Romani inzia alle 7 (per quanto mi riguarda, per altri prima) per arrivare all'appuntamente delle 7.30 davanti a BBIKE, li scopriamo che nel furgone a 9 posti che abbiamo noleggiato viaggeremo in 10, meglio, si risparmierà sulle spese dividendo per dieci, galeotti sì, ma meno poveri.
Tai ha un'assaggio di quello che gli riserverà la giornata, bucando su una rotaia a porta maggiore prima di arrivare all'appuntamento per la partenza, la giornata di Tai si concluderà chiudendo la gara oltre il tempo massimo per essersi fermato mezz'ora per soccorrere Egberto (leggi più avanti) e prendendosi tutta la tempesta tropicale compresa la copiosa grandinata mentre pedalava per arrivare all'arrivo, senza alcun kway ne casco o cappello in testa, fortunato.
Si parte , dopo le 8, e il viaggio si rivela molto piacevole, (ma io gia sento la mancanza dell'altro 50% della Ginepri Fissa, ma purtroppo Andrea ce l'ha fatta a venire) chiaccherando di un po di tutto, ascoltando i consigli di Giacomo che di gare ne sa, sul cosa mangiare, quando e quali carburanti portarsi dietro durante gare ciclistiche, quindi a mezzogiorno sosta in autogrill per un pranzetto, per la cronoca, data la mia dieta vegana, il mio pranzo sarà composto da due ciabatte customizzate dalla gentile signora addetta ai panini, con dentro due fette di pommodoro. 7.80 euro, vaffanculo.
Ma questo non è l'acquisto peggiore, l'acquisto peggiore in assoluto sono stati i 7 euro spesi per la mappa di Ferrara, che ho aperto due volte, una sull'autostrada credendo di poterci capire qualcosa, la seconda durante la gara, richiudendola subito, meglio chidere ai vecchietti, che mai si vorrebbero far trovare impreparati su un vicoletto della loro città. Guidando un poco nella città constatiamo con magno gaudio, come ci si aspettava, che ferrara è completamente in piano, e il traffico ordinato e lento, arriviamo al parcheggio designato come punto di partenza verso le 2 e qualcosa, c'era gia gente che pinnava e skiddava, cominciamo a montare tutte le bici, mentre piano piano vediamo gente arrivare e cominciamo a capire che questa sarà un'alleycat molto partecipata,nel frattempo il nostro Davide rompe la vite sella, ma vince il premio MACGIVER togliendo un sgancio rapido sella da una delle bici del bike sharing, che miracolosamente va a pennello.
Ci si iscrive, e alla fine dei conti siamo in 105 a partecipare, grande.
Nei momenti prima della partenza si cerca di individuare un po di locals da poter seguire per farci indicare le strade, lì capiamo che di locals ce ne sono pochissimi che corrono, in quanto la maggior parte dei ferraresi è indaffarata nell'organizzazione di quelli che alla fine si riveleranno 12 fottutissimi checkpoints, in pratica siamo un centinaio di out of town allo sbaraglio. Rivedo anche i mitici Rats lucchesi, sempre bello reincontrarsi!
3 2 1 si parte, confusione, seconda curva ed Egberto viene speronato da una macchina, l'autista poi lo blocca minaccioso dicendo di aspettare l'arrivo delle guardie per eventuali danni alla macchina, bah, Tai rimane con lui per controllare la situazione, qui finisce la trasferta del povero egberto che ha aspettato un'ora l'arrivo dei vigili, il tutto si è risolto con: "ti sei fatto male?", "no", "allora vai."
Subito dopo la caduta di Egberto un ragazzo di modena casca davanti a me, ma si rialza subito, terza curva, dove due poveri signori con la bici urlano "siete matti avete il rosso avete il rosso" un ragazzo con BDC cade toccando con la ruota il bordo del marciapiede, da quanto appreso più tardi il bollettino medico della gara sarà ancora più pesante, con Nicole di bologna con un ginocchio aperto, a quanto pare la ruota anteriore non era fissata bene, e si narra anche di un ragazzo che ha rotto la forcella anteriore, il nostro Davide invece si sgrugna un gomito sui ciottoli.
Per me, come in ogni alleycat durante la prima mezz'ora, non ho fiato ne forze ne energie da bruciare, quindi ho la bella idea di alzarmi dal manubrio e cercare nella borsa la barretta di cioccolato, nella mia testa i rifornimenti in corsa fanno una cifra robba da ciclismo fico, peccato che col fiatone, masticando la barretta e respirando con la bocca, pezzi di cioccolata mi entrano nelle vie respiratorie, bravo Mauro, sempre le cose più azzeccate, un ragazzo di Milano (forse) con la bici viola mi vede in difficolta e mi esorta a mettermi in scia dietro di lui (grazie mille chiunque tu sia) ma la mia mente è troppo concentrata nel capire se da un momento o l'altro smettero di respirare o no, quindi gentilmente rifiuto, per fortuna ricomicnio a fiatare, ma non siamo ancora arrivati al primo check, relativamente vicino, quindi faccio ufficialmente schifo cazzo.
Dopo il primo check vedo il grande Pelle di lucca che bestemmia come i solo i toscani sanno fare e accosta, a fine gara verrò a sapere che si è perso il manifest subito dopo il primo check, grande rosicata.
La gara continua, io non ricordo molto tranne che in testa c'era sempre il nostro Giacomo frenetico come un gatto idrofobo che guida insieme ad altri tre ragazzi tutto il gruppo di testa, dove i romani fanno mostra di muscoli, con Matteo Teo Simone e Alessandro e Me stesso che chiudo il gruppo di testa in quella distanza bastarda di dieci metri che non ti permette ne di sfuttare la scia ne di recuperare metri al gruppo compatto che invece la scia la sfrutta eccome, la gara è velocissima la media è sempre poco sopra 30 ma in realtà è poco adrenalinica visto i pochi incroci e il poco traffico, quindi puoi concentrarti sulla cavalcata e basta, la maggior parte dei km li abbiamo percorsi sulle statali fuori le mura, attraversato parchi, sterrato e asfalto, in un check dovevi attraversare due fossati di ortiche a piedi poi salire su una scala a chiocciola che ti fa salire sopra le mura, poi un'altra salitina per il check, poi riscendere e poi sterrato e sassolini, sadici bastardi.
Li in cima al check abbiamo visto arrivare il gruppo di Cento, Pier e Mattia dopo di noi, prendendo quindi coscienza di essere il gruppo di testa pedaliamo con vigore, ma da lì in poi il polpaccio destro comincia contrasrsi spasmodico tipo crampo, quindi mi ritrovo a spingere solo sulla sinistra e col destro a pedalare con il tallone tirato in basso per stirare il polpaccio che cmq tiene fino all'arrivo dove si contrae definitivamente, il mio fisico mi tradisce sempre ma non mi mette mai nella merda più totale, grazie.
Vabbè fatto sta che continuiamo a pedalare e pedalare e a sbagliare strada e fare inversioni a U di continuo sempre con Giacomo in testa, poi facciamo anche una rampa di un parcheggio in alto con una pendenza in salita del 99%, in pratica un muro verticale, per poi arrivare in cima e capire che il check era dietro il parcheggio non sopra, e quindi scendere le scale con bici in spalla, e farsi timbrare il foglio, li è il momento dove il gruppo di Cento e Pier ci raggiunge, ma Giacomo mi aveva staccato troppo e me lo sono perso subito dopo il check, li Matteo e Teo bucano, Teo cambia la camera mentre Matteo se ne frega e continua a pedalare con il cerchio fino all'arrivo, ma ad un certo punto un ragazzo di lucca (se non erro quello che si è fato lucca-mosca) chiede indicazione per via saraceno 85 e ci indica la direzione opposta a dove stava andando il gruppo di Cento, allora faccio inversione ghinanado al pensiero che tutto il gruppone stava andando per la strda errata ma mi ritrovo solo, CAZZO! se solo avessi continuato dritto e avessi seguito l'altro gruppo! chiedo a mille persone e mi dicono è in centro, vado in centro, mi dicono di andare verso la cattedrale, vado verso la cattedrale, fendo la folla sbraitante con la mia bici, un matrimonio, PORCO DIO, levatevi dal cazzo tanto tra due mesi divorziate, devo scendere dalla bici per atraversare il cordone dei parenti sorridenti, arrivo alla cattedrale, mi dicono di costeggiarla e prendere via mazzini che poi diventa via saraceno, corro, rischio e schivo gente, dalla mia bocca esce fuori solo "scusate tanto scusate tanto", perchè ok, corro, ma sono sempre gentile con i pedoni, sono un bravo ragazzo Io, insomma arrivo a sta trattoria Fuocolento dove mi danno sta zolletta di zucchero inbevuta di centerbe o di assenzio, 110% il volume alcoolico e ignaro mastico, ma non sono abituato all'alcool, le labbra all'interno della bocca si bruciano, ma forse ripensandoci giusto quella zolletta mi ha fatto arrivare alla fine ehehe
Li alla trattoria mi raggiunge un gruppetto di persone con dei locals ferraresi e nel gruppetto c'è anche Teo che l'ultima volta l'ho visto su un marciapiede a cambiare camera d'aria, come cazzo è possibile, boh?! seguo il gruppo attraverso queste stradine con un manto stradale assurdo che ho visto solo a ferrara, non sono sanpietrini romani, non è pavè milanese, sono ciottoli tondi di fiume levigati e disastrati distanti tra loro, manco alla parigi-rubaix.
Vabbè taglio corto che mi sto rompendo di scrivere questo report e mi sto dilungando troppo, seguo il gruppo con Teo con dei locals, che però non capisco il perchè sceglie di farsi la ciclabile dove sei pericoloso per gli altri ciclisti e in più devi andare più lento e quindi li costeggio sulla strada più o meno libera a due corsie per senso di marcia, sento alle mie spalle che qualcuno urla "sinistra" proprio nel momento in cui ci avvicinavamo all'incrocio e il semaforo era gia diventato verde per chi doveva proseguire dritto allora lì faccio il pezzo che mi distacca dal gruppo ( e anche il picco di adrenalina massimo, ah! quanto vorrei una telecamera che mi seguisse per riguardarmi quando faccio ste cose!) insomma le macchine accellerano, arrivo all'incrocio trovo uno spiraglio dopo la terza macchina che stava passando e senza rallentare e gli taglio davanti voltando a sinistra senza sapere cosi mi avrebbe aspettato sulla seconda corsia interna, e per fortuna non c'erano macchine, corro corro per via dell'areoporto, una signora mi manda a fancullo, un'altra delle tante, mi ritrovo solo dietro sento Teo che nel momento in cui mi chiede se conoscessi la strada vedo un cartello giallo con scritto Staff Store, ci sono! giro a destra, consegno e ho finito, 28esimo mi dicono, dai alla fine buono ma speravo di chiudere prima, vedo Giacomo e con fare sicuro gli dico "oh arrivto primo allora eh?!" no, 23esimo, come cazzo è possibile non si sa, è arrivato 5 minuti di cronometro dopo il gruppo dei vincitori, primo tra i romani è Alessandro che ha chiuso 16esimo mi pare, lui si che ha seguito il gruppo giusto! Matteo e Simone non ricordo a che punto è arrivato, quando uscirà la classifica lo vedremo, Teo 29esimo subito dopo di me e Andrea e Davide i fidanzatini 59 e 60esimo che si sono beccati tutto l'aquazzone terribile che si è scatenato due minuti dopo il mio arrivo, dopo un po vediamo anche Tai, con la sua tshirt completamente zuppo, mentre Egberto ci spiega tutta la sua disavventura, che rosicata cazzo 420 km per non correre neanche 5 minuti.
Si torna alle macchine, ci si cambia e si va al parchetto dove è previsto l'afterparty, con drinks e cibo, più o meno tutto offlimits per me quindi mi butto sui deliziosi peperoni al forno con il pane.Appurato che Alessandro non deve ritirare nessun premio, si opta per un ritorno immediato, e un po mi dispiace lasciare l'afterparty lì e non vedere la premiazione e fare poche conoscenze, ma è sempre buono svegliarsi nel proprio letto, il viaggio di ritorno fila via abbastanza veloce tra squirting e offese varie alla mamma e alla sorella di Teo, Teo ha 17 anni, e quindi deve subire tutte le angherie di rito e scherzi da caserma, così dicono le regole del nonnismo, e Teo le subisce in modo molto buono.
Grande organizzazione, un grazie mille va agli Arieti che hanno messo in piedi tutto quel popò di roba a livello prefessionale, è stato tutto fantastico, tutto divertentissimo un percorso duro e divertente, bravi, 100 e lode.
Torniamo a casa dopo un lungo sabato stancante ma molto divertente, Roma finalmente è uscita dal Grande Raccordo Anulare e si è fatta vedere, reggendo tutta la gara fino alla fine, grazie a tutti quelli che hanno voluto partecipare a questa uscita, grazie a Giacomo che ci ha messo del tempo e la carta di credito, e ad Andrea e Davide che oggi riportavano il furgone al noleggio (si spera), dico solo una cosa: facciamolo più spesso!
Mauro, Ginepri Fissa
P.S. il nostro contakm segnava 56 km, gli arieti avevano misurato il percorso giusto 38 km, dio cane.